
Oggi Gregorio Nardi ci racconta di “Tre Romanze” di Casamorata.
“Se l’Italia ha avuto parte fondamentale nella formazione del Romanticismo tramite l’inesauribile ideazione di situazioni presenti nei capolavori operistici – che di volta in volta hanno ispirato Paganini e Chopin e Liszt e quant’altri – pure gli italiani non hanno saputo imporre la stessa lezione nel campo strumentale; nel nostro caso, in quello pianistico: che si espresse tardivamente e senza autentica competenza di struttura e scrittura. Un’eccezione, assai precoce, ci si presenta nella persona di Luigi Ferdinando Casamorata (Würzburg 1807 – Firenze 1881), che noi oggi ricordiamo come il più preparato e acuto musicologo italiano del tempo. Quella di Casamorata è una figura di immenso rilievo, che non si può riassumere in poche righe. Compositore, avvocato, patriota, critico, musicologo, scienziato e inventore, poeta, pittore, organista, pianista, violinista, perito d’organologia, esperto d’ogni strumento a fiato, traduttore della Logica giudiziaria di Hortense de Saint-Albin, organizzatore di società di concerti, maestro della Cappella della SS. Annunziata a Firenze e insegnante di Contrappunto e Composizione alla scuola musicale dell’Accademia di Belle Arti, studioso di legislatura dei diritti d’autore, tenente maggiore (poi, capitano in prima) della guardia civica, gonfaloniere e priore magistrale a Fiesole, amministratore delle Ferrovie di Livorno, consigliere comunale a Firenze, riscopritore del trattato cinquecentesco Utriusque Musices Epitome di Fra Mauro (ca. 1490-1556), esegeta del codice Squarcialupi, curatore della prima edizione critica dello Stabat Mater di Pergolesi, collezionista di strumenti antichi senza pari al suo tempo, autore del primo saggio storico italiano di semiografia musicale e di una moltitudine di ricerche che vanno dalle Sonate di Azzolino della Ciaja fino agli Stornelli di Luigi Gordigiani, dal clavicembalo omnisono di Francesco Nigetti fino alla disamina dell’iconografia dei sei principali Ragas indiani, dalle discontinuità stilistiche dello Stabat Mater di Rossini fino all’esame del nuovissimo bimbonifono, da uno studio bio-bibliografico sui musicisti toscani fino all’avveniristica proposta di impiegare l’elettricità per il funzionamento degli organi, dalla teorizzazione di un teatro-scuola fino all’analisi dei danni politici e culturali causati dalle ingerenze ecclesiastiche; la fama di Casamorata è legata oggi alla fondazione del Regio Istituto Musicale fiorentino, poi dedicato a Luigi Cherubini, di cui divenne presidente interino nell’autunno del 1860 (il Conservatorio a quella data non era ancora funzionante), e presidente effettivo il 13 aprile 1862, restando in carica fino alla morte; e alla composizione di più di venti Messe con orchestra e una per organo, sette Graduali, sette Salmi, sei Offertori, e innumerevoli altri brani religiosi per coro con o senza accompagnamento coi quali, a partire dal 1858, intese riformare la musica religiosa in Italia, offrendo ispirazione sia a Giuseppe Verdi sia a Franz Liszt, tanto da essere oggi considerato il principale antesignano del Movimento Ceciliano europeo.
In giovane età, Casamorata scrisse alcuni brani pianistici: variazioni su temi d’opera, di bella struttura e classica eleganza; e un ciclo di Tre Romanze pubblicate nel 1830, che sono il primo lavoro compiutamente romantico per pianoforte realizzato in Italia. Il ventitreenne compositore vi realizza l’incontro tra patetiche suggestioni operistiche (quelle recentissime del Tell di Rossini, del primo Donizetti tragico, forse del Pirata e della Straniera di Bellini) e una scrittura pianistica capace di evocare la morbidezza del canto con soluzioni non dissimili a quelle usate pochi anni dopo da Chopin nei suoi primi Notturni, pubblicati sul finire del 1832, e da Liszt nei momenti più lirici delle sue Parafrasi, dunque a partire dal 1835. Il distacco dai modelli classici avviene a tratti con qualche esitazione, ma lo stile conseguito è senza dubbio nuovo: è un musicista sicuro, che teme ben pochi confronti in Europa. Fonte di ispirazione della prima Romanza può essere stata Angelica Catalani, stabilitasi a Firenze proprio nel giugno 1830: il geniale soprano era celebre per la ricchezza delle formule ornamentali nelle sue interpretazioni, con le quali influenzò lo stile di Chopin. È probabile, nella seconda Romanza, un’allusione al Lied di Schubert Auf dem Wasser zu singen, che Casamorata poteva senz’altro conoscere tramite Maximilian Joseph Leidesdorf (Vienna 1787 – Firenze 1840) virtuoso di camera e di corte del Granduca Leopoldo II, che frequentava Firenze fin dal maggio 1827. Leidesdorf era della più stretta cerchia di amici di Schubert, e uno dei suoi editori a partire dal 1822.
Si conservano pochi esemplari stampati delle Tre Romanze e non meraviglia che siano passate pressoché inosservate. Considero un onore essere il primo interprete a registrarle – anche perché vivo e lavoro a Firenze proprio nelle stanze che furono un tempo di Casamorata.“
Registrati gratuitamente alla App di Limen, www.limenmusic.com – e nella sezione “Library & Bonus – Promo” potrai vedere “Tre Romanze”.
Il CD è acquistabile su Amazon: https://amzn.to/2PGXKyl